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3 giugno 2016

In una busta di latte neonatale

Questa è l'etichetta di una confezione di  latte in polvere per neonati di una nota marca, leggendo gli ingredienti si scorge  l'artificiosità di questo prodotto che poco ha a che fare con il latte materno. Non è strano poi che i nostri figli siano affetti da allergie, intolleranze o patologie peggiori, se già in tenerissima età li nutriamo con questi veleni.
Dobbiamo tornare a una vita più sana e più naturale, usando l'arma di difesa più potente che abbiamo: il nostro cervello.

21 ottobre 2015

Siamo carnivori?

Sicuramente qualche anno fa a questa domanda avrei risposto assolutamente si, ma oggi, con quello che so, la mia risposta non potrà mai essere la medesima.
Circa vent'anni fa ho assistito ad una puntata di Forum dove un marito aveva citato in giudizio l'ex moglie vegetariana che, al figlio,che era affidato a lei, non gli faceva mangiare carne; mi ricordo di aver avuto un giudizio molto negativo nei confronti di  questa madre che, a mio vedere (e non solo mio), metteva a rischio la salute del bambino. La consideravo proprio una sprovveduta. Per quanto ne sapevo io la carne è "sostanza", per cui mancando la carne mancavano le "sostanze" e quindi il sostentamento. Ma quali sono queste sostanze presenti nella carne indispensabili per il nostro benessere? Le proteine? Come se la carne, o i cibi di origine animale in genere, fossero l'unica fonte da cui attingere proteine. Oggi so benissimo che le proteine si trovano in tanti cibi di origine vegetale, soprattutto nei legumi, ma anche nei cereali integrali ci sono da 10 a 14 g di proteine per 100 g. Ma ho imparato anche che la RDA (razione giornaliera consigliata) di proteine secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è di 0,75 g per ogni kg di peso corporeo, quindi una persona che pesa 70 kg non dovrebbe superare i 52 g di proteine al giorno, e per i parametri macrobiotici invece non si dovrebbero superare i 30 g per non incorrere nell'acidosi. Qualcuno potrebbe obiettare che le proteine non sono tutte uguali e che le proteine derivanti da cibi vegetali presentano qualche carenza rispetto a quelle animali, questo in parte è vero, ma è valido solo se si mangia sempre gli stessi vegetali senza variarli e senza combinarli tra loro, come se uno potesse mangiare solo lattughe. Ciò che voglio dire è che nel mondo vegetale sono presenti tutte le sostanze nutritive di cui abbiamo bisogno, basta solo imparare a conoscere in quali alimenti dobbiamo andarle a cercare; i sostenitori delle diete onnivore criticano quelle vegetariane dicendo che i vegetariani devono prendere integratori di vitamina B12 poiché i cibi vegetali non ne contengono, quello che ignorano è che alcuni vegetali è presente, ad esempio i funghi, in particolare i funghi shitake sono molto ricchi di vitamina B12; inoltre,  chi è diventato vegetariano in età adulta ha delle riserve di vitamina B12, che gli permettono di vivere bene per il resto della vita anche senza assumerne più.
Parliamo adesso degli aspetti negativi della carne. Gli allevamenti intensivi hanno massimizzato la produzione sia di carne che di latte senza tener conto di eventuali conseguenze per la salute, introducendo sostanze nocive. Già in natura carne, latte e uova contengono sostanze nocive come la diossina, la putrescina, la cadaverina, la neurina, ecc.. L'allevamento intensivo ha introdotto altre sostanze come ad esempio steroidi, anabolizzanti, ormoni, utilizzati per stimolare la crescita; antibiotici utilizzati per curare animali malati o anche preventivamente; inoltre per la conservazione della carne (soprattutto negli insaccati) vengono utilizzati nitriti e nitrati, che sono altre sostanze di cui è stata comprovata la nocività.
Questi appena illustrati sono solo gli aspetti legati alla nostra salute; analizziamo adesso altri due aspetti fondamentali (almeno per me): l'aspetto etico e l'aspetto ambientale.
Prima del boom economico il consumo di carne era decisamente inferiore rispetto ad oggi, gli animali spesso venivano allevati in casa, da chi aveva un giardino o una stalla, e venivano uccisi per le feste o in occasioni particolari; tali animali erano allevati in maniera assolutamente naturale, non conoscevano mangimi, antibiotici, e tutti gli altri veleni  cui sono sottoposti gli animali allevati oggi. Inoltre vivevano in stalle relativamente comode e durante il giorno venivano portate fuori a pascolare. Oggi invece sappiamo che queste povere bestie nascono e vivono in condizioni di immobilità e di stress, vengono ingrassate e non escono mai, e anche se le facessero uscire, non riuscirebbero a deambulare.
Ora io mi chiedo come possa una società (presunta) civile permettere tutto questo; come possiamo trattare così questi poveri esseri solo per produrre più prosciutti di quanto possiamo mangiarne, il 40% del cibo che produciamo finisce nella spazzatura, e a ciò non fanno eccezione i cibi di origine animale. Vale veramente la pena di intensificare così tanto gli allevamenti per buttare poi il 40% del prodotto nella spazzatura? Vale veramente la pena produrre così tanti hamburger, hot-dog, bistecche ecc. solo per allargare il nostro punto vita?
Riguardo l'aspetto ambientale, mi preme dire questo: qualche tempo fa ho letto un articolo dove era stato stimato che per ogni kg di carne bovina si consumano oltre 15.000 litri d'acqua e 15 kg di cereali; io non so quanto queste stime siano vicine alla realtà, ma sono certo che il consumo reale di queste risorse sia comunque molto elevato. Inoltre è stato stimato che per ogni kg di carne vengono distrutte 35 mq di foresta; anche questa stima ci può sembrare assurda ma se andiamo ad approfondire la questione scopriamo che oggi il 30% delle terre del pianeta (compresi deserti e altri posti incoltivabili) sono destinati al pascolo. Ciò significa che per sfamare gli animali che poi mangiamo (fatta eccezione per quel 40% che buttiamo nell'immondizia) stiamo affamando il pianeta; il 50% dei cereali prodotti nel mondo sono utilizzati per produrre mangimi animali; con le stesse risorse, se utilizzate in maniera appropriata, non esisterebbe più la fame nel mondo. Inoltre il 18% delle emissioni dei gas serra deriva dagli animali allevati.
Alla luce di tutto, io ho fatto la mia scelta e voi?

9 ottobre 2015

La Rinascita Macrobiotica


Dopo il risveglio della mia coscienza e dopo aver capito che l'industria alimentare ci stava avvelenando con prodotti di scarsa qualità pieni di additivi chimici e stracarichi di zuccheri e sale, il passo successivo fu quello di ampliare la mia cultura in materia, così ho cominciato a leggere libri e a fare ricerche in questa direzione, ed ho capito che il quadro è molto più amplio. Mangiando in una determinata maniera, non solo si può evitare di incorrere in certe malattie, ma in alcuni casi, si può anche guarire, si, proprio così, si può guarire dalle malattie semplicemente cambiando abitudine alimentare. Premesso che io non sono un medico e che non ho la pretesa di detenere delle verità assolute, posso però dire di essermi fatto una idea ben precisa in materia: quello che mangiamo determina in maniera importante lo stato della nostra salute e, di conseguenza le malattie che possiamo prendere. Per farla breve, la teoria è questa: le malattie ci vengono poiché all'interno del nostro corpo trovano terreno fertile per proliferare, noi gli prepariamo il terreno con la cattiva alimentazione, quindi basta modificare (radicalmente) l'alimentazione per evitare che ciò avvenga; in molti casi avviene che malattie croniche regrediscano, miracolosamente direbbe qualcuno, ma vi assicuro che i miracoli non c'entrano, è semplice logica scientifica, le malattie sono come semi che germogliano all'interno del nostro corpo, se a queste piante non diamo più acqua e concime, appassiranno.
Bene, che fare allora per cambiare la situazione in maniera responsabile? Ecco che ci viene incontro la Macrobiotica. Per migliaia di anni una buona parte della popolazione asiatica ha seguito questo stile di vita, e si può tranquillamente affermare che queste popolazioni non hanno conosciuto le malattie diffuse in tutto l' occidente tra le quali tumori e malattie cardiovascolari. Quindi affidandosi alla Macrobiotica non si fa un salto nel buio, non è una di quelle diete-moda all'ultimo grido: la dieta del limone, dell'ananas, la dieta a colori ... ecc.. Tutte diete (mode) che durano una stagione, perché non sono equilibrate ma presentano diverse carenze, sono diete mirate a far perdere peso velocemente ma non tengono in minima considerazione il vero benessere del nostro organismo, infatti, se prolungate nel tempo, risultano anche pericolose. La Macrobiotica invece è una filosofia di vita che tiene conto delle energie che regolano tutto l'universo. Queste energie si possono riassumere principalmente in due: yin e yang. Non è facile per noi occidentali capire a fondo il significato di queste forze, possono aiutare alcuni esempi: forza esplosiva è yin, forza implosiva è yang; forza centrifuga è yin, forza centripeta è  yang; esterno è yin, interno è yang; espanso è yin, concentrato è yang; bagnato è yin, asciutto è yang; acido è yin, alcalino è yang. Questo principio ci aiuta a riconoscere le energie dei vari alimenti: l'acqua è yin, il sale è yang, l'alcol è yin la carne è yang, tra le verdure quelle di terra come la cipolla e la carota ovviamente sono più yang rispetto a quelle aeree come le melanzane o i pomodori. Bisogna cercare di rimanere in equilibrio tra yin e yang, quando il nostro corpo sarà in perfetto equilibrio tra yin e yang vorrà dire che la nostra salute psicofisica sarà ottimale, ciò avviene per diversi fattori, principalmente perché il nostro PH sarà in perfetto equilibrio avendo eliminato tutti gli acidi in eccesso.
La maggior parte dei cibi che assumiamo sono squilibrati verso lo yin (dolci, alcol, bevande gassate, caffè), ciò vuol dire che sono molto acidi e quindi che porteranno acido nel nostro corpo. Per questo motivo, chi sceglie di seguire la Macrobiotica, nel primo periodo dovrà "yanghizzarsi" cioè dovrà mangiare più cibi yang per raggiungere prima l'equilibrio; dopo dovrà cercare di mantenersi nella linea di equilibrio tra yin e yang, ciò non vuol dire mangiare una cosa yin e accompagnarla con una yang, ad esempio una bistecca e un bicchiere di vino, ma mangiare cibi che stanno nella linea di equilibrio. E quali sono questi cibi? I cereali integrali.
I cereali integrali sono la base della Macrobiotica, ma è importante che siano biologici, senza pesticidi e senza fertilizzanti. Riso, farro, orzo, miglio, amaranto, quinoa, avena, segale ecc. sono il cibo migliore che possiamo mangiare, devono però essere integrali, non raffinati, se un chicco di riso è integrale vuol dire che è ancora vivo e l'energia che ci darà sarà viva, il riso raffinato sono solo chicchi morti che non ci danno nulla, non hanno tutte le vitamine, le proteine e le fibre presenti nei cereali integrali.
Dopo i cereali vengono le verdure di stagione e i legumi (chiaramente biologici). Di legumi ne basta un piattino al giorno e neanche tutti i giorni.
Questi sono i principi  base della Macrobiotica, come possiamo vedere la Macrobiotica è molto flessibile, ognuno può adattarla ai propri gusti e alle proprie esigenze, l'importante è mangiare cibi naturali, non raffinati e non industriali, e mantenersi il più possibile al centro della linea di equilibrio tra yin e yang.

8 ottobre 2015

Risveglio

Fino a qualche anno fa mangiavo indistintamente tutto quello che mi capitava, senza chiedermi se ciò che ingerivo fosse necessario per la salute del mio corpo e senza preoccuparmi  se, al contrario, potesse essere invece nocivo. Ero un gran mangiatore di carne, quando ero ragazzino praticamente non mangiavo altro, se non era la bistecca allora era cotoletta, o salsiccia, o polpette, o polpettone, o falsomagro, o involtini; e per le feste comandate una combinazione di due, tre di queste pietanze venivano precedute da un bel piattone di lasagne con carne, formaggio  e quant'altro previsto da tradizione siciliana.
I risultati di questa alimentazione "poco controllata" furono che alla soglia dei 40 mi ritrovai ad avere delle pessime analisi al sangue, con valori elevati di colesterolo che fecero ipotizzare, poi confermato da ulteriori esami, ad una steatosi epatica, volgarmente detta fegato ingrossato. Preoccupato da questa situazione mi rivolsi ad un dietologo, che mi assegnò la classica dieta dove devi pesare tutto, anche l'aria che respiri. In effetti i risultati non tardarono ad arrivare, ripresi il mio peso forma e il colesterolo e gli altri valori ematici rientrarono nella norma, ma ero schiavo della bilancia, infatti, appena ho mollato un attimo ho ripreso subito tre chili. Qualche tempo dopo, per puro caso ho conosciuto la filosofia macrobiotica. Chi conosce la macrobiotica sa benissimo che non si tratta di una semplice dieta ma di una vera e propria filosofia che si basa principalmente su gli equilibri di energia che regolano tutto ciò che c'è dentro e fuori di noi, una filosofia antica migliaia di anni che Georges Ohsawa ha fatto conoscere a tutto il mondo occidentale. Tutto nell'universo è collegato, anche nella nostra vita, tutto concorre a farci stare bene o male, il cibo ha un ruolo primario in tutto ciò; se si sbaglia carburante in un'auto si brucia il motore, così anche noi se sbagliamo "carburante" prima o poi ne paghiamo le conseguenze. Questa scoperta mi ha cambiato la vita, come se mi fossi svegliato da un lungo sonno, ho cominciato a preoccuparmi di ciò che mangiavo, d'altronde se ciò che mangiamo diventa parte di noi, è importante sapere cosa è "ciò che mangiamo", così ho cominciato a leggere le etichette sulle confezioni e a cercare su internet quegli ingredienti che non conoscevo, e ho capito che ci stanno avvelenando, le industrie alimentari ci stanno mandando al mattatoio a noi e , soprattutto, ai nostri bambini, che sono bombardati da mille spots pubblicitari di merendine, patatine, biscotti, tutte cose buonissime al palato, ma estremamente nocive per la salute. E' facile avvelenarci se le cose che ci propinano sono gustose, e per renderle gustose aggiungono zucchero o sale e il gioco è fatto, cibo spazzatura più zucchero o sale, questo è il mix presente in tutte le merendine e snak dei nostri bambini, ma non solo, questo trucchetto lo usano anche con prodotti come sughi pronti ecc., d'altronde se un cibo è di buona qualità non ha bisogno dell'aggiunta di zucchero, i succhi di frutta ad esempio sono pieni di zucchero, com'è possibile visto che la frutta già di suo è ricca di zuccheri? La risposta è semplice: i succhi di frutta non sono fatti con frutta di qualità ma con scarti che non daremmo nemmeno ai maiali, poi aggiungono zucchero e correttore di acidità, e diventa la cosa più buona del mondo.